Fin dall’antichità la regione del Sudan è stata un’arena per l’interazione tra le tradizioni culturali dell’Africa e quelle del mondo mediterraneo. L’islam e la lingua araba predominano in molte parti settentrionali della regione, mentre le lingue e le culture più antiche africane hanno dominato nel sud.
Il paese divenne indipendente nel 1956 e da allora ha avuto numerosi cambiamenti nel governo. I regimi successivi hanno trovato difficoltà ad ottenere l’accettazione generale dai vari gruppi politici. Ci fu un primo conflitto tra quei leader settentrionali che speravano di imporre l’unità sulla nazione attraverso la vigorosa estensione della legge e della cultura islamica in tutte le parti del paese e coloro che si opposero a questa politica; questi ultimi comprendevano la maggioranza dei sudanesi che avevano favorito un governo secolare.
Dal 1955 al 1972 c’è stata una guerra civile, combattuta in gran parte nel sud, ma punteggiata da incidenti violenti a nord. L’accordo di Addis Abeba del 1972 ha concluso il conflitto solo temporaneamente, e nel 1983 la guerra civile è ripresa. In questo periodo la mancanza di sviluppo economico nel sud era diventata una nuova fonte di rancore regionale e i continui tentativi dei leader settentrionali di islamizzare il sistema giuridico sudanese si sono rivelati una fonte ancora più potente di discordia. I tentativi di porre fine alla guerra civile includevano numerose discussioni, cessate il fuoco e accordi, ma ebbero molto poco successo fino al 2005, quando l’Accordo di pace concluse la guerra. Ha anche concesso una semiautonomia al sud del Sudan e ha stabilito che un referendum sull’indipendenza per il sud si terrà nel giro di sei anni. I risultati del voto, tenutosi nel gennaio 2011, sono stati in gran parte favorevoli all’indipendenza e il Sud Sudan è stato dichiarato un paese indipendente il 9 luglio 2011.
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