A Mayotte il 95% della popolazione pratica l’Islam; è diffusa sull’isola anche una cultura animista.
I Mahoriani hanno ereditato le loro credenze animiste dall’influenza dell’Africa dell’Est.
A Mayotte la religione musulmana è presente in tutti gli aspetti della vita.
Di fatto, prima del sorgere del sole (tra le 4:30 e le 5), gli uomini si recano nelle moschee per effettuare la prima delle cinque preghiere della giornata.
La maggior parte delle abitazioni dista solo 10 minuti dai luoghi di culto.
Prima o dopo la normale scuola repubblicana laica, i bambini si ritrovano nelle ‘madrassas’ (scuole coraniche) per ricevere gli insegnamenti religiosi.
Tutti gli eventi, piccoli e grandi, sono accompagnati da pratiche religiose.
La partenza per un viaggio, l’inaugurazione di una nuova casa, un concorso di lavoro o semplicemente quando l’uscita di casa: ogni momento è perfetto per attirare le grazie di Allah.
È infatti abitudine per i Mahoriani terminare le frasi con “Inch’Allah” o l’equivalente mahoriano “neka mungu a vendze” , che significano ‘se Dio vuole’.
Per evitare il malocchio, certi bambini hanno intorno al collo “un hirizi”, talismano dentro il quale sono riportati dei versetti del Corano; allo stesso modo numerose case hanno sopra la porta d’ingresso dei foglietti di carta piegati, sui quali figurano preghiere di protezione.
L’Islam mahoriano convive perfettamente con le altre pratiche religiose: il “rombou”, di origine malgascia o anche “ziara”, che indica i luoghi di commemorazione degli antenati.
Questa dimensione onnipresente dell’Islam è ancora più esaltata durante il mese sacro del Ramadan.
Tutto è organizzato in modo che i credenti possano vivere al meglio questo mese di festa.
Anche i negozi spostano i loro orari di chiusura per lasciare il tempo alle famiglie di preparare il ‘foutari’, ovvero il pasto di rottura del digiuno.
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