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Il lago Vittoria, con i suoi 68.870 km² di superficie è il più grande lago del continente africano e il secondo più grande lago d’acqua dolce del mondo dopo il lago Superiore, situato nel confine tra Canada e Stati Uniti.

È situato su un altopiano nella parte occidentale della Rift Valley e le sue acque fanno parte delle acque territoriali della Tanzania, dell’Uganda e del Kenya.

Il suo più grande immissario è il fiume Kagera, che sfocia sulla sponda occidentale del lago, mentre l’unico emissario è il Nilo Bianco (il più lungo degli affluenti del Nilo), che inizia il suo corso presso Jinja in Uganda, sulla sponda settentrionale del Vittoria.

Il lago Vittoria, durante la sua storia geologica, è passato attraverso delle modifiche successive che hanno portato alla creazione della presente depressione, passando attraverso a ciò che potrebbe essere stata una serie di laghi molto più piccoli.

Campioni prelevati dal suo fondo rilevano inoltre che il lago si prosciugò completamente almeno tre volte dalla sua formazione.

Ci sono più di 3000 isole all’interno del lago, molte delle quali disabitate ed alcune invece densamente popolate come l’isola Migingo.

Tra queste vi è anche un arcipelago di 84 isole, chiamate Ssese, di cui solo due abitate, appartenenti al territorio dell’Uganda nel nord-ovest del lago, che sono diventate una popolare destinazione per turisti.

Il lago Vittoria gioca un ruolo fondamentale per la sopravvivenza di milioni di persone che vivono intorno alle sue coste, in una delle regioni più densamente popolate della terra.

L’ecosistema del lago e dei terreni confinanti ha subito però mutamenti negativi a causa dell’intervento umano.

Durante gli anni 50, ad esempio il pesce persico del Nilo fu introdotto nel lago nel tentativo di aumentare la produzione della pesca.

L’operazione si dimostrò completamente devastante per l’ecosistema locale, che vide estinguersi molte delle specie di pesci ciclidi endemiche del lago, causando un danno alla biodiversità difficilmente quantificabile.

Il primo europeo a scoprire il lago fu John Hanning Speke, un esploratore britannico, che nel 1858 ne raggiunse la costa meridionale, durante un viaggio esplorativo intrapreso insieme a Richard Francis Burton con lo scopo di trovare la sorgente del Nilo, considerata all’epoca come risorsa strategica per l’amministrazione coloniale britannica.

Credendo di aver trovato la sorgente del Nilo e vedendo questa ampia distesa d’acqua per la prima volta, Speke diede al lago il nome di Vittoria in onore dell’allora sovrana del Regno Unito.

La scoperta di Speke non dava la certezza che quel lago fosse la vera sorgente del Nilo, anche perché Speke non lo esplorò tutto e questo portò molti esploratori a recarsi nella zona per confutare o confermare la teoria di Speke.

Tra questi vi fu anche il famoso esploratore e missionario David Livingstone, che però fallì nel suo tentativo di verificare la scoperta e si spinse troppo a ovest, arrivando fino al sistema fluviale del fiume Congo. Fu invece il giornalista ed esploratore britannico Henry Morton Stanley a confermare la veridicità della scoperta, circumnavigando il lago e scoprendo sulla costa settentrionale le cascate Ripon, che formano il Nilo bianco.

Successivamente la conferenza di Berlino del 1884 divise il lago Vittoria in due parti, una britannica (Kenya e Uganda, 51% delle acque) e l’altra tedesca (Tanganica, 49% delle acque).

Dopo la prima guerra mondiale, nel 1919, col passaggio del Tanganica all’Impero britannico il lago Vittoria si trovò interamente sotto giurisdizione inglese, circondato da soli domini britannici fino al 1961, quando lo stato Tanganica ottenne l’indipendenza e nel 1964 si fuse con l’isola di Zanzibar, per formare lo stato della Tanzania.

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