Parlare francese ha valenza contraddittoria, dipendendo dal contesto:
è un segno di educazione in contesti amministrativi ma è offensivo nel villaggio.
Questo perché ‘comportarsi da mzungu’, dove ‘mzungu’ sta per Francese, è un atteggiamento malvisto.
Mentre l’educazione occidentale incoraggia l’individualismo, quella Comoriana favorisce l’obbedienza e la conformità al gruppo.
I bambini sono quindi divisi tra due lingue e due sistemi culturali.
Nonostante i grandi progressi nelle strutture scolastiche, la metà degli studenti tende a venir bocciato al liceo, non riesce a trovare occupazione e perde le proprie competenze in francese.
Molti giovani si uniscono a squadre sportive, la maggioranza maschili.
Lo stemma di Mayotte è stato adottato nel 1982.
Raffigura una luna crescente con due fiori di ylang-ylang. Lo sfondo è blu, bianco e rosso e ci sono due cavallucci marini ai lati. Sotto c’è la scritta ‘Ra hachiri’.
Ogni elemento ha un significato specifico:
-la luna crescente indica l’Islam.
-l’ylang-ylang è il principale prodotto agricolo dell’isola.
-il bordo sta per la barriera corallina.
-i due cavallucci marini ricordano la forma dell’isola.
-‘Ra hachiri’ significa ‘siamo vigili’.
Il sale Bandrélé è una risorsa naturale di Mayotte, gestita nell’unico luogo dell’isola dove è ancora praticata la produzione di sale dal limo.
Il villaggio di Bandrélé fa parte del comune di Bandrélé, nel sud-est dell’isola di Mayotte.
Il suo litorale è composto da una spiaggia che separa le mangrovie da una pianura costiera.
Qui il flusso d’acqua sulla pianura deposita uno strato di fango argilloso-sabbioso, il limo, che durante la stagione secca rende questa zona adatta allo sfruttamento della salsedine .
Un ecomuseo permette di promuovere questa tradizionale attività.
A Mayotte sono soprattutto le donne a praticare la produzione di sale.
Nel dialetto mahorese sono chiamate mamas shingos, che significa “madri del sale”.
Le mamas shingos ottengono il loro sale con tecniche ancestrali tramandate di madre in figlia;
queste consistono nella concentrazione di una salamoia, quindi nella sua essiccazione sotto l’azione del calore di un fuoco di legna.
Se in passato questa produzione alimentava l’intera isola, oggi solo pochi amatori o piccoli commercianti continuano ad acquistarla.
Durata: 11 giorni / 8 notti
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