La paleontologia rappresenta quella branca delle scienze naturali che studia gli esseri viventi vissuti nel passato geologico e i loro ambienti di vita sulla Terra.
Per intenderci i dinosauri, sono il principale oggetto di interesse di questa scienza.
I reperti che ancora oggi vengono scoperti in tutto il mondo testimoniano l’intensa attività che questi studiosi portano avanti con l’ausilio di tecnologie sempre più avanzate.
L’ultimo caso di ritrovamento fossile ci giunge dall’Egitto, dove nel Sahara è stato scoperto ciò che resta di un gigantesco dinosauro erbivoro dal caratteristico collo lungo, vissuto nel tardo Cretaceo.
Si tratta di un avvenimento importante, perché dimostrerebbe chiaramente che il continente europeo tra i 100 e i 66 milioni di anni fa, non era ancora separato da quello africano.
Ma cosa sappiamo di preciso riguardo alla specie del fossile in questione?
Le analisi dimostrano la sua appartenenza alla specie dei titanosauri, ovvero i più grandi animali mai vissuti sulla terra, le cui dimensioni erano paragonabili ad un autobus e il loro peso ricordava quello di un odierno elefante.
Inoltre il fossile, il cui nome scientifico sarebbe Mansourasaurus shahinae, rappresenterebbe uno degli ultimi rari dinosauri africani vissuti poco prima dell’estinzione, avvenuta circa 66 milioni di anni fa.
Lo scheletro di questo dinosauro, conserva parti del cranio, la mandibola, alcune vertebre, molte costole e parti della zampa posteriore; insomma sarebbe quasi al completo.
L’autore della scoperta è Hesham Sallam, un paleontologo dell’università egiziana di Mansoura, il quale ha suscitato l’interesse e lo stupore dei paleontologi di tutto il mondo, che appunto da tempo erano anch’essi alla ricerca del fossile.
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