Il parco nazionale impenetrabile di Bwindi si trova nel sud-ovest dell’Uganda, lungo il confine con la Repubblica Democratica del Congo e vicino al Parco Nazionale Virunga.

Il parco, accessibile solo a piedi, copre un’area di 331 chilometri quadrati ed è un misto di foresta montana e pianura, dove vivono numerose specie animali, molte delle quali in via d’estinzione, nonché l’habitat di più di 1.000 specie di piante da fiore.

Proprio a causa della sua ricca biodiversità, il parco è diventato un patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO.

Inoltre la foresta tropicale del parco è molto ricca di fiumi e torrenti, che forniscono acqua alle aree agricole locali, dove la coltivazione è pertanto molto intensa.

Fra i tantissimi animali che qui è possibile osservare, uno dei più minacciati in particolare dal bracconaggio, è sicuramente il gorilla di montagna.

Il parco infatti è abitato da circa 340 esemplari di questi animali, conosciuti come la popolazione Bwindi, che rappresenta quasi la metà di tutti i gorilla di montagna del mondo, mentre la restante parte è presente nel vicino parco nazionale Virunga.

Il parco è di proprietà dell’Uganda Wildlife Authority, un ente governativo parastatale, che ne garantisce una protezione totale.

Infatti prima di diventare parco nazionale nel 1991, Bwindi era soltanto una riserva forestale e di conseguenza le norme sul diritto di accesso alla foresta erano più liberali e raramente applicate, tanto che gli abitanti del posto cacciavano, scavavano e abbattevano alberi senza alcuna difficoltà.

Quando Bwindi si è trasformato in parco nazionale, le autorità statali per salvaguardare l’integrità della foresta, hanno invece deciso di aumentare i controlli e le misure di sicurezza.

Tutto ciò ha causato dei grandi risentimenti fra le comunità locali, in particolare tra il popolo dei Batwa, che viveva qui da generazioni, i quali non solo sono stati sfrattati, ma non hanno nemmeno beneficiato di alcun piano di compensazione da parte del governo ugandese.

Per quanto concerne invece i contadini non facenti parte dei Batwa, hanno ricevuto un risarcimento e i loro diritti sulla terra sono stati riconosciuti.

I turisti possono visitare il parco in qualsiasi periodo dell’anno, anche se è sconsigliabile durante la stagione delle piogge, per via della posizione remota in cui si trova e per le cattive condizioni delle sue strade.

Il monitoraggio dei gorilla è la principale attrazione turistica del parco e genera molte entrate per l’Uganda Wildlife Authority, ma è possibile praticarla solo dietro rilascio di un apposito permesso.

Questa procedura viene utilizzata sia per controllare strettamente il numero dei visitatori e sia per prevenire il rischio di eventuali malattie che essi possono trasmettere ai gorilla, nonché per evitare il degrado dell’habitat naturale.

Uganda, Ruanda e Repubblica Democratica del Congo sono gli unici paesi in cui è possibile avvicinare i gorilla di montagna.

Infine altre attività del parco includono passeggiate guidate attraverso la foresta, per osservare gli animali che la popolano e per gli appassionati c’è anche la possibilità di praticare il birdwatching.

Un’esperienza che di certo vale la pena di provare!

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