Tra gli elementi di spicco della cultura di Mayotte troviamo gli abiti colorati delle donne (lambawanis), le maschere di bellezza (mzindzano) e la gastronomia.
Ci sono diversi canti e balli come ‘il débah’, ‘il m’biwi’ o il ‘chigoma’ , che si svolgono in concomitanza di feste e cerimonie.
A Mayotte la lingua ufficiale insegnata a scuola è il francese.
Vediamo però come il ‘shimaore’, lingua di tradizione orale bantu, sia fortemente utilizzata, così come il ‘kibushi’ , lingua malgascia parlata in certi villaggi.
I Francesi sono chiamati ‘wazungu’ (al singolare ‘mzungu’), e costituiscono il 4% della popolazione.
Lavorano nell’amministrazione municipale e sono in una posizione di autorità.
La loro separazione dai Mahoriani è marcata da uno stile di vita diverso, un livello economico più alto e una mancanza di comprensione della lingua locale.
I Mahoriani che hanno relazioni familiari con gli abitanti delle isole Comore, specialmente da Anjouan, devono far fronte all’immigrazione dalle isole vicine (ufficialmente 26.000 Comoriani e 1.500 Malgasci), dove il tenore di vita è più basso.
Capita che arrivino uomini da Ngazidja per sposare donne Mahoriane, così da ottenere la cittadinanza francese e acquisire il diritto di entrare in Francia.
I contadini poveri dell’Anjouan arrivano clandestinamente.
Nonostante questa pressione migratoria, conseguenze di rivolta e violenza sociale sono rare.
L’educazione religiosa musulmana dei più giovani si mischia alle credenze e alle varie eredità culturali arabe, africane e malgascie.
Il malessere, il benessere, la malattia, la sterilità e la noia non sono casuali, ma risultano da una frattura tra il mondo degli umani e il mondo invisibile.
Il fatalismo degli abitanti può spiegarsi per la visione che hanno i Mahoriani del mondo che li circonda, regolato dal solo Dio dell’Islam: Allah.
Entriamo ora nello specifico di questa visione.
Possiamo individuare tre categorie:
–L’invisibile:
nel mondo invisibile troviamo i «Djinns» (spiriti buoni o malvagi), che invadono le persone e le influenzano sul piano spirituale e mentale. Le manifestazioni esteriori della presenza dei djinn, in certe persone può dare luogo a una ‘crisi di Djinn’.
In questi casi la famiglia organizza dei rituali, attraverso i quali, offrendo profumi, cibo o sacrifici animali, si spera di cacciare il male.
–Gli umani:
sono stati creati e sono controllati da Dio, che delega il suo potere a persone di esperienza: i ‘fundis’ (maestri coranici). Hanno il potere di far intervenire le creature dell’invisibile.
–I mwalimu:
sono guerrieri, intermediari tra il mondo visibile e invisibile; sono chiamati regolarmente per proteggere o guarire, al fine di attirare i benefici di Dio. Fabbricano talismani o bevande (di solito per la gravidanza o il nuovo anno).
Anche genitori e anziani incarnano l’autorità di Dio di fronte ai bambini.
Gli incidenti di percorso della vita e le malattie possono essere opera o di Dio, di djinn malvagi o della disobbedienza.
Ci sono ostetriche tradizionali chiamate per realizzare dei massaggi e preparare delle tisane per proteggere il feto.
ARTI
Il Centro Mahoriano per l’Azione Culturale riceve finanziamenti pubblici e si occupa di supportare gli artisti e incoraggiare l’unione della cultura metropolitana locale e francese.
Nella letteratura notiamo come i giovani scrittori Mahoriani abbiano iniziato a scrivere in francese.
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