L’acqua l’elemento vitale per eccellenza, dovrebbe essere come è naturale, garantita a tutti, ma purtroppo ci sono ancora oggi dei paesi poco sviluppati o in balie di guerre, che non hanno a disposizione le riserve idriche necessarie per il fabbisogno giornaliero.
Eppure anche se sembra strano, un caso molto simile è quello che sta accadendo di recente a Città del Capo, che nonostante sia la capitale di uno degli stati africani più avanzati e ricchi come il Sudafrica, sta combattendo con una crisi idrica senza precedenti.
Il sistema idraulico cittadino rischia infatti di non erogare più acqua a partire da Aprile prossimo, a causa di una prolungata siccità che va avanti già da tempo, ma che non è stata presa con la dovuta considerazione da parte delle autorità competenti.
Se i consumi non verranno drasticamente ridotti in tempo, in poche parole si rischierà a breve di assistere a file di persone in attesa di potersi rifornire di una razione giornaliera pari a 25 litri d’acqua.
Ma come si è potuto arrivare a questa situazione?
Per rispondere a tale domanda, occorre sottolineare che Città del Capo riceve acqua grazie ad un sistema costituito da sei grandi dighe, che in inverno si riempiono d’acqua per poi svuotarsi in misura maggiore durante l’estate.
Il problema però è cominciato a sorgere a partire degli anni Novanta, quando la popolazione cittadina è cresciuta velocemente, mentre il sistema delle dighe non è riuscito a crescere in egual modo.
A tutto ciò va sommato che gli ultimi tre anni sono stati i più secchi in assoluto per il paese e le dighe oggi sono quasi a secco rispetto al 2015, cioè prima di iniziare la suddetta siccità.
Il problema è stato anche provocato dalle non accorte abitudini dei cittadini nel consumare l’acqua in modo tale da evitare di giungere all’esaurimento delle scorte.
Proprio per tale ragione, le autorità in questi ultimi giorni hanno redatto delle liste dove vengono inseriti i nomi dei soggetti accusati di superare i limiti e allo stesso tempo sono state inasprite le multe per scoraggiare questi comportamenti.
Addirittura sono stati diffusi anche alcuni consigli per utilizzare l’acqua pubblica con parsimonia, come ad esempio l’invito a fare docce brevi e a riparare tempestivamente le eventuali perdite nelle tubature domestiche.
Inoltre la città ha vietato di lavare le auto, di innaffiare i giardini e anche di riempire le piscine, anche se la maggior parte degli abitanti non sembra rispettare queste proibizioni.
Sono tanti però anche coloro che accusano l’amministrazione che a parer loro non è intervenuta a tempo debito alcuni anni fa, quando gli esperti del settore avevano dato i primi avvertimenti.
A sostegno di ciò, va detto ad esempio che la città ha sempre respinto in passato quelle proposte che miravano a realizzare un impianto di desalinizzazione.
Non si sa come questa situazione si evolverà e se davvero la rete idrica verrà interrotta, solo una cosa è certa e cioè che se l’acqua dovesse davvero finire a Città del Capo, sarà in assoluto la prima volta che accade in una città di uno stato sviluppato.
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