Jamaa el Fna è la piazza principale della città marocchina di Marrakech, attorno alla quale si sviluppa la Medina cioè la città vecchia e potrebbe essere considerata senza alcun dubbio il suo centro vitale e più caratteristico.

Non è nota l’origine di questa piazza né, con certezza, l’origine stessa del suo nome, che letteralmente potrebbe significare l’assemblea del defunto come pure la moschea del nulla.

In realtà entrambe queste differenti etimologie sono plausibili, infatti se da un lato la piazza faceva parte di un progetto della dinastia Sadiana (mai concluso) relativo all’edificazione di una moschea, dall’altro nei secoli passati la piazza è stata anche la sede di esecuzioni capitali.

L’aspetto di questo posto cambia durante la giornata; di mattina e pomeriggio è sede di un vasto mercato all’aperto, con bancarelle che vendono le merci più svariate (dalle stoffe ai datteri, alle spremute d’arancia, alle uova di struzzo etc.) e “professionisti” dediti alle attività più svariate come truccatori con l’henné, erboristi, cavadenti, suonatori, incantatori di serpenti, fachiri, ammaestratori di scimmie di Barberia e molto altro.

Verso sera la piazza diventa più affollata, infatti le bancarelle si ritirano e subentrano banchetti con tavole e panche per mangiare cibi preparati al momento, insieme a danzatori e cantastorie (i cui racconti sono in berbero o in arabo per un pubblico di gente del luogo).

Tutte queste figure erano minacciate dallo sviluppo economico, pertanto la gente del posto, ha chiesto un’azione a livello internazionale per riconoscere la protezione di questo luogo e delle espressioni di cultura popolare e tradizionale, che di esso fanno parte.

L’UNESCO ha accolto tale necessità e si fa garante di far accrescere la consapevolezza dell’importanza del patrimonio, orale e intangibile, legato all’essenza stessa del Marocco.

Di forma irregolare, la piazza si divide essenzialmente in due parti: la prima, più estesa, è rivolta verso la moschea della Koutubia, la seconda si trova invece nel lato nord e confina con i suq (mercati coperti, sempre ad uso dei marocchini più che per i turisti).

Inoltre su alcuni lati della piazza, vi sono anche alcuni hotel e caffetterie con terrazze, che offrono un rifugio dal rumore e dalla confusione della stessa.

La piazza infine, è stata purtroppo anche il teatro di un attentato terroristico, avvenuto il 28 aprile del 2001, quando un’esplosione uccise e ferì molte persone.

Uno dei luoghi più emblematici e conosciuti del Marocco.

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