Letteratura, musica e film in Etiopia

Letteratura

La letteratura etiope è scritta sia nel classico Ge’ez (etiopico) che in Amharic, il principale linguaggio moderno dell’Etiopia. Le prime opere letterarie esistenti in Ge’ez sono traduzioni dal greco di scritti religiosi cristiani, che potrebbero aver influenzato il loro stile e la loro sintassi. Dal 7° al 13° secolo, periodo caratterizzato da disturbi politici, non c’era nuova attività letteraria, ma con la proclamazione della nuova dinastia Solomonide in Etiopia nel 1270, cominciò l’epoca più produttiva della letteratura Ge’ez, caratterizzata ancora dalla traduzione, non dal greco ma dall’arabo, anche se gli originali erano spesso copti, siriani o greci. L’argomento era prevalentemente teologico o fortemente caratterizzato da considerazioni religiose. Il lavoro più interessante di questo periodo è stato Kebra Negast (“Gloria dei Re”), una combinazione di storia mitica, allegoria e apocalisse, il cui tema centrale è la visita della Regina di Sheba (Makeda) a Salomone e la nascita di un figlio, Menilek, che divenne il leggendario fondatore della dinastia etiope.


Musica

La musica dell’Etiopia è estremamente diversificata, in quanto ciascuno dei gruppi etnici del Paese è associato a suoni unici. Alcune forme di musica tradizionale sono fortemente influenzate dalla musica popolare proveniente da altrove nel Corno d’Africa, in particolare dalla Somalia. Tuttavia, la musica religiosa etiope ha anche un antico elemento cristiano, seguito da Yared, che ha vissuto durante il regno di Gabra Masqal. Nell’Etiopia nordorientale, a Wollo, una forma musicale musulmana chiamata manzuma sviluppata nel 1907 e cantata in Amharic, si è diffusa a Harar e Jimma, dove è ora cantata nel linguaggio Oromo. Negli altopiani etiopi, la musica secolare tradizionale è suonata da musicisti itineranti chiamati azmaris, che sono considerati con sospetto e rispetto nella società etiopica.
I musicisti popolari dell’Etiopia comprendono artisti di fama internazionale e riconosciuti come l’espatriato Aster Aweke, The Weeknd e Teddy Afro dell’area di Los Angeles, conosciuto per la fusione degli stili rastafari nella musica etiope principale. Più di recente, la musica di Tigray e dell’Eritrea è diventata popolare in Etiopia e tra gli esuli, soprattutto in Italia. Una delle più grandi novità, tuttavia, è stata l’ascesa di bolel, una sorta di musica blues, interpretata dagli azmari che suonano ad Addis Abeba, in particolare Yohannès Sefer e Kazentchis. I musicisti di Bolel includono Tigist Assefa, Tedje e Admassou Abate.
Attualmente la più importante cantante etiope internazionale è Gigi. Attraverso la sua performance con i migliori jazzisti come Bill Laswell (che è anche suo marito) e Herbie Hancock, Gigi ha portato la musica etiopica ad essere conosciuta all’estero soprattutto negli Stati Uniti, dove ora vive.
Altri artisti popolari includono Tewodros Tadesse, Neway Debebe, Tadesse Alemu, Hamelmal Abate, Martha Ashagari, Yohannes Berhanu, Kuku Sebsebe, Aster Aweke e Manalemosh Dibo. Neway era molto popolare tra i giovani degli anni ’80 e dei primi anni ’90 con canzoni come “Yetekemt Abeba”, “Metekatun Ateye”, “Safsaf” e “Gedam”, tra gli altri. Abatte Barihun ha esemplificato tutti e quattro i principali qenet nel suo album 2005 Ras Deshen.
Il produttore di Éthiopiques, Francis Falceto, critica la musica contemporanea etiope perchè esclude strumenti tradizionali e ensemble che giocano a favore di one-man-band che utilizzano sintetizzatori. Il professore della Harvard University Kay Kaufman Shelemay, invece, sostiene che nella scena musicale contemporanea c’è una vera creatività. Ha inoltre sottolineato che la musica etiope non è l’unica a produrre musica elettronica, punto che Falceto riconosce.


Film

Lelaw Menged
Lene Kalesh
Zemen
Eneteyekat
Yetekolefebet Fikir
Mieraf Hulet
Meleket Drama

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